Nel 1623 l’Accademia dei Lincei pubblicò il capolavoro di Galileo Galilei dal titolo “Il Saggiatore”, per rispondere alle opinioni del gesuita Orazio Grassi sulla natura delle comete. Il tema della disputa era fortemente divisivo perché doveva confermare o smentire la visione del mondo geocentrica o eliocentrica. I dati scientifici si intrecciavano a retorica e stilemi letterari. La scienza non andava solo condivisa, ma difesa, ciascuno dalla sua posizione. Galileo colse l’urgenza di comunicare, e comunicare bene, la scienza quattrocento anni fa. E oggi, più di ieri, possiamo capirne l’importanza.