
L’abito storico non è un semplice costume, ma un ponte tra passato e presente per preservare la memoria e valorizzarla facendo rivivere
Storia del costume dei primi del ‘600
Nei primi anni del 1600 la moda è caratterizzata da una crescente opulenza nei costumi: ricchi broccati, velluti e damaschi decorati con fili d’oro, argento e pietre preziose.
La rigidezza degli abiti, che trasforma la figura in forme geometriche, conferisce al corpo un aspetto ieratico che sottolinea la superiorità dell’aristocrazia rispetto alla volgarità della plebe.

Scheda dell’abito storico 1
L’abito femminile
Nei primi anni del ‘600 le gentildonne indossano rigidi corsetti a punta che comprimono il busto e abbassano la vita; gli abiti si presentano molto strutturati e somigliano a pesanti armature che costringono il corpo in modo innaturale e rendono difficile il movimento.
Le gonne, arricciate in vita oppure a campana sono sostenute da crinoline o verdugali a creare un effetto di ampiezza; perle e pietre preziose arricchiscono l’abito.

Scheda dell’abito storico 2

Scheda dell’abito storico 3
L’abito mascile
I gentiluomini indossano abiti dalle forme squadrate con spalle larghe e vita stretta caratterizzati da un’eleganza raffinata; i farsetti sono indossati sopra una camicia con polsini e colli e in pizzo. I calzoni, corti e sbuffati, sono stretti al ginocchio, e potevano essere indossati con stivali o calze di seta, Completa l’ensemble una zimarra oppure un mantello corto e ampio, detto “alla spagnola”.


Scheda dell’abito storico 4

Scheda dell’abito storico 5
Accessori e acconciature
Tipica dell’epoca, sia per gli uomini che per le donne, è la gorgiera che da modesto ornamento diventa un vero e proprio accessorio decorato con pizzo, ricami e intagli. Man mano la gorgiera cede il passo ad ampi collari a forma di ventaglio, detti alla “Medici”, sostenuti da rigide stecche ad incorniciare scollature sempre più ampie.
Gli uomini, seguendo la moda francese, indossano cappelli di feltro con cupola alta e rigida, arricchiti da cintigli fermati con piume e ornamenti preziosi. Il cappello si porta sempre, se non in testa sotto il braccio e ad esso è connesso un vero e proprio cerimoniale del saluto.
La pettinatura delle dame a partire dalla fine del Cinquecento diventa molto elaborata; si predilige avere una capigliatura alta di forma conica e ornarla con nastri, rosette d’oro e d’argento, piume, spilloni suddivisi in cima in picciuoli con la punta arricciate da cui pendono pietre e grosse perle a goccia.




Abito storico 1: scheda descrittiva
ASSOCIAZIONE ANNO DI REALIZZAZIONE | ENTE ‘’IL RINASCIMENTO AD ACQUASPARTA’’ 2025 |
SOGGETTO DELL’ ABITO/ PERSONAGGIO STORICO | Artemisia Colonna figlia di Francesco Colonna principe di Palestrina e di Ersilia Sforza dei conti di Santa Fiora, moglie di Federico Cesi, il Linceo, II° Duca di Acquasparta. |
FONTI ICONOGRAFICHE RIFERIMENTI STORICI, BIBLIOGRAFICI, GEOGRAFICI | Ritratto di Vittoria della Rovere (1628-30) di Justus Sustermans conservato presso la Galleria di Palazzo Martelli, Firenze |
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’ ABITO | L’abito si presenta molto sontuoso; la ricchezza è data dalla quantità, dei gioielli, dai fini merletti e dalla preziosità dei tessuti; l’insieme suggerisce l’idea di un lusso elegante ma sobrio, come era quello delle corti signorili dell’Italia centrale. La foggia dell’abito è quella classica: ha forme contenute e rigide, con il busto steccato che si allunga in vita e si completa con corte falde, secondo la moda del periodo. Le maniche, leggermente bombate, si restringono ai polsi e sono ornate da un pizzo bianco ad ago. Le contro maniche, realizzate con lo stesso tessuto dell’ensemble e foderate di seta dorata, sono aperte dalla spalla, si allargano al polso per poi restringersi a punta e giungere fino a terra. La gonna, di forma conica con grosse pieghe laterali e nella parte posteriore, è tenuta larga dalla faldiglia. Il busto e la parte centrale della gonna sono arricchiti da una serie di passamanerie color oro. In pieno accordo con la moda degli anni Venti e Trenta del XVII secolo, l’insieme presenta tre lunghi fili di perle, uno dei quali è tenuto stretto sul petto da un fiocco rosso. |
MATERIALI – TESSUTI DI REALIZZAZIONE | L’ensemble è stato realizzati in damasco di seta e cotone di colore rosso. Per le maniche e la fodera delle contro maniche è stata utilizzata la seta di colore oro; trina di pizzo ad ago color écru per le maniche e il collare |
REALIZZATO DA | Sartoria Menghini di Foligno |
DESCRIZIONE ACCESSORI | Arricchiscono l’abito: – il COLLETTO ampio e piatto, è realizzato in pizzo riprodotto fedelmente seguendo un disegno tratto da ” Pizzi e merletti ” di Federico Vinciolo 1598 – il FAZZOLETTO “da mano” bordato di pizzo – PICCOLI PENNINI O TREMULI in perle e pietre ad ornamento della capigliatura – COLLANA E ORECCHINI di grosse perle barocche |
Abito storico 2: scheda descrittiva
ASSOCIAZIONE ANNO DI REALIZZAZIONE | ENTE ‘’IL RINASCIMENTO AD ACQUASPARTA’’ 2023 |
SOGGETTO DELL’ ABITO/ PERSONAGGIO STORICO | Madonna Livia Tognaccini, damigella di sua Eccellenza Artemisia Colonna moglie di Federico Cesi il Linceo |
FONTI ICONOGRAFICHE RIFERIMENTI STORICI, BIBLIOGRAFICI, GEOGRAFICI | Abito storico italiano datato 1610/15 attualmente conservato presso il Victoria and Albert Museum di Londra. Copia in scala e disegni a mano: Janet Arnold ‘’Patterns of Fashion 3, Cut and construction of clothes for men and women 1560- 1620’’ pag.118,119 |
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’ ABITO | L’abito si compone di un corpetto aderente color giallo oro, con falde caratterizzate da piccoli gheroni e presenta un ricco decoro centrale a “melagrana” ricamato a mano con perle, pietre e fili dorati. Anche l’ampia gonna, in velluto grigio perla a pieghe lasciate, è impreziosita da ricami a rilievo. L’ensemble è completato da un’ampia sopravveste in damasco giallo e grigio senza maniche arricchita da un pannello di pieghe posteriori. |
MATERIALI – TESSUTI DI REALIZZAZIONE Con eventuale campionatura | Tessuto di damasco di seta e cotone giallo e grigio Velluto grigio perla. Pizzo ad ago di colore bianco |
REALIZZATO DA | L’abito è frutto di un progetto PCTO realizzato, nel corso dell’anno scolastico 2022-23, dalle classi quarte e quinte dell’Indirizzo Moda Made in Italy dell’I.P.S.I.A. “Sandro Pertini” di Terni. Gli studenti delle suddette classi sono stati seguiti nella fase di studio, progettazione e realizzazione degli abiti storici dai docenti delle seguenti discipline: Storia del Costume, Storia dell’Arte, Tecnologia e Progettazione Tessile. |
DESCRIZIONE ACCESSORI | L’abito è impreziosito da: COLLARE di pizzo, lo stesso pizzo che arricchisce le maniche un FAZZOLETTO “da mano” di lino bordato anch’esso di pizzo bianco. SPILLONI di pietre dure e perle barocche COLLANA E ORECCHINI della stessa fattura, come era consuetudine all’epoca. |
Abito storico 3: scheda descrittiva
ASSOCIAZIONE ANNO DI REALIZZAZIONE | ENTE ‘’IL RINASCIMENTO AD ACQUASPARTA’’ 2024 |
SOGGETTO DELL’ ABITO/ PERSONAGGIO STORICO | Messere Gian Battista Bianchi, figlio di Gian Domenico Bianchi, illustre architetto della corte dei Cesi, progettista del Palazzo Cesi, della Madonna del Giglio e della cappella Liviani-Cesi ad Acquasparta. |
FONTI ICONOGRAFICHE RIFERIMENTI STORICI, BIBLIOGRAFICI, GEOGRAFICI | Abito storico italiano datato 1615/18 di manifattura spagnola della fine XVI – inizio XVII secolo attualmente conservato nei Musei Civici di Reggio Emilia, Galleria Parmegiani, Sala dei Costumi. Copia in scala e disegni a mano: Janet Arnold ‘’Patterns of Fashion 3, Cut and construction of clothes for men and women 1560- 1620’’ pag.30, 90, 91, 92 |
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’ ABITO | L’abito rappresenta un importante esempio di capo di vestiario maschile secentesco; per la sua realizzazione sono stati seguiti gli schemi di taglio redatti da Janet Arnold. È composto da un farsetto di linea aderente con falde e maniche sagomate provviste di “spallini”. Le braghe sono rimborsate, ampie e morbide e arrivavo alla lunghezza del ginocchio. La forma corta, molto arrotondata, caratterizzava una tipologia di abito molto diffuso nelle corti nell’area di influenza spagnola, fin dagli anni Settanta del XVI secolo. L’ensemble, realizzato in velluto alto-basso nei colori panna e giallo oro a motivi geometrici, è impreziosito da bordure in oro brunito. L’insieme è completato da una cappa circolare realizzata a spicchi detta “ferraiolo” |
MATERIALI – TESSUTI DI REALIZZAZIONE Con eventuale campionatura | Velluto alto-basso nei colori panna e giallo oro a motivi geometrici impreziosito da bordure in oro brunito. |
REALIZZATO DA | L’abito è frutto di un progetto PCTO realizzato, nel corso dell’anno scolastico 2023-24, dalle classi quarte e quinte dell’Indirizzo Moda Made in Italy dell’I.P.S.I.A. “Sandro Pertini” di Terni. Gli studenti delle suddette classi sono stati seguiti nella fase di studio, progettazione e realizzazione degli abiti storici dai docenti delle seguenti discipline: Storia del Costume, Storia dell’Arte, Tecnologia e Progettazione Tessile. |
DESCRIZIONE ACCESSORI | COPRICAPO a “berretta” circolare con piume realizzato con lo stesso tessuto dell’abito. CALZE aderenti color écru che si intonano con i colori dell’abito. SCARPE di pelle nera impreziosite da una “rosa” dello stesso tessuto dell’ensemble, secondo la moda dell’epoca. |
Abito storico 4: scheda descrittiva
ASSOCIAZIONE ANNO DI REALIZZAZIONE | ENTE ‘’IL RINASCIMENTO AD ACQUASPARTA’’ 2024 |
SOGGETTO DELL’ ABITO/ PERSONAGGIO STORICO | Messere Gian Battista Bianchi, figlio di Gian Domenico Bianchi, illustre architetto della corte dei Cesi, progettista del Palazzo Cesi, della Madonna del Giglio e della cappella Liviani-Cesi ad Acquasparta. |
FONTI ICONOGRAFICHE RIFERIMENTI STORICI, BIBLIOGRAFICI, GEOGRAFICI | Abito storico italiano datato 1615/18 di manifattura spagnola della fine XVI – inizio XVII secolo attualmente conservato nei Musei Civici di Reggio Emilia, Galleria Parmegiani, Sala dei Costumi. Copia in scala e disegni a mano: Janet Arnold ‘’Patterns of Fashion 3, Cut and construction of clothes for men and women 1560- 1620’’ pag.30, 90, 91, 92 |
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’ ABITO | L’abito rappresenta un importante esempio di capo di vestiario maschile secentesco; per la sua realizzazione sono stati seguiti gli schemi di taglio redatti da Janet Arnold. È composto da un farsetto di linea aderente con falde e maniche sagomate provviste di “spallini”. Le braghe sono rimborsate, ampie e morbide e arrivavo alla lunghezza del ginocchio. La forma corta, molto arrotondata, caratterizzava una tipologia di abito molto diffuso nelle corti nell’area di influenza spagnola, fin dagli anni Settanta del XVI secolo. L’ensemble, realizzato in velluto alto-basso nei colori panna e giallo oro a motivi geometrici, è impreziosito da bordure in oro brunito. L’insieme è completato da una cappa circolare realizzata a spicchi detta “ferraiolo” |
MATERIALI – TESSUTI DI REALIZZAZIONE Con eventuale campionatura | Velluto alto-basso nei colori panna e giallo oro a motivi geometrici impreziosito da bordure in oro brunito. |
REALIZZATO DA | L’abito è frutto di un progetto PCTO realizzato, nel corso dell’anno scolastico 2023-24, dalle classi quarte e quinte dell’Indirizzo Moda Made in Italy dell’I.P.S.I.A. “Sandro Pertini” di Terni. Gli studenti delle suddette classi sono stati seguiti nella fase di studio, progettazione e realizzazione degli abiti storici dai docenti delle seguenti discipline: Storia del Costume, Storia dell’Arte, Tecnologia e Progettazione Tessile. |
DESCRIZIONE ACCESSORI | COPRICAPO a “berretta” circolare con piume realizzato con lo stesso tessuto dell’abito. CALZE aderenti color écru che si intonano con i colori dell’abito. SCARPE di pelle nera impreziosite da una “rosa” dello stesso tessuto dell’ensemble, secondo la moda dell’epoca. |
Abito storico 5: scheda descrittiva
ASSOCIAZIONE ANNO DI REALIZZAZIONE | CONTRADA PORTA VECCHIA 2025 |
SOGGETTO DELL’ ABITO/ PERSONAGGIO STORICO | Federico Cesi il Linceo |
FONTI ICONOGRAFICHE RIFERIMENTI STORICI, BIBLIOGRAFICI, GEOGRAFICI | L’abito è realizzato seguendo un ritratto di Federico Cesi di Pietro Facchetti (1610-12). Il ritratto è descritto nel volume di Gilberto De Angelis “Il ritratto filosofico di Federico Cesi conservato presso l’Accademia dei Lincei (Roma, Palazzo Corsini): una preziosa testimonianza storica poco studiata e bisognosa di oculato restauro” – collana Appunti (2012) |
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’ ABITO | Di seguito riportiamo la descrizione riportata da Gilberto De Angelis nel volume di cui sopra: “Sopra la candida camicia dall’ampio collo quadrato, inamidato e bordato di pizzo, Cesi indossa un abito attillato scuro, con maniche e bottoniera (farsetto) (…). Il tessuto, probabilmente imbottito presenta linee zigzaganti orizzontali e parallele. Sopra questo abito, sulle spalle sono coperte da un mantello verosimilmente in tessuto trapuntato con disegno a rombi, foderato di pelliccia maculata, probabilmente di line o presunta tale.” Trattandosi di un ritratto a mezzo busto per i pantaloni, non riprodotti nel quadro, verrà utilizzata la stessa stoffa dell’abito, mantenendo la linea che caratterizza il farsetto, così come richiesto dalla moda dell’epoca. |
MATERIALI – TESSUTI DI REALIZZAZIONE Con eventuale campionatura | Il corsetto ed i pantaloni sono stati realizzati con un tessuto nero con disegno geometrico nero; il mantello è realizzato con tessuto a rombi ed è rivestito di pelliccia. La camicia è in cotone bianco con collo quadrato bordato di pizzo fatto a mano con il chiacchierino, lo stesso pizzo rifinisce anche i polsini. |
REALIZZATO DA | Mara Cardinalini, Marcella Bianchini, Francesca Galletta, Nadia Cecchetti. Per la realizzazione del pizzo per il collo ed i polsini della camicia Paola Cardinali. |
DESCRIZIONE ACCESSORI | Completano l’abito, il cappello nero, le calzature di colore nero con fiocco ed un anello da mignolo con perla barocca. |